Quantcast
Channel: ALIBI Online » Tevere
Viewing all articles
Browse latest Browse all 10

La mostra fotografica “Sette giorni in Tiber” finisce in ospedale

$
0
0

14_09073Dopo essere stata ospitata nelle biblioteche di Mezzago e Vimercate e aver fatto tappa al Centro Socio Culturale San Francesco di Umbertide (PG), la mostra fotografica Sette giorni in Tiber approda al reparto oncologico dell’Ospedale di Vimercate grazie all’interessamento e alla preziosa collaborazione di Raffaele Maddalena, Responsabile Assistenza Dipartimento di Oncologia. ALIBI ha scambiato quattro chiacchiere con lui in occasione dell’allestimento.

14_09053La domanda sorge spontanea: cosa ci fanno opere d’arte e fotografie nelle corsie di un ospedale? Raffaele ce lo spiega subito: il punto di partenza è stato il tentativo di capire come creare un ambiente che fosse meno ospedale e più casa. “La nostra domanda è sempre stata: cosa farebbe piacere a noi, se fossimo malati?”. Per raggiungere l’obiettivo di un ambiente più “caldo” e confortevole hanno chiesto aiuto ad associazioni e a privati: i primi a rispondere sono stati i soci del Rotary. Poi, piano piano, Raffaele ha tentato di “istituzionalizzare” il percorso intrapreso, chiedendo aiuto alla biblioteca di Vimercate per i libri e alle case editrici per le riviste. Due anni dopo (nel 2002) è nata l’Associazione Claudio Colombo, con l’obiettivo di migliorare l’ambiente e l’accoglienza: per questo sono stati messi i quadri e le piante nei corridoi e nelle sale.

Negli ultimi anni Raffaele ha fatto un ulteriore passo in avanti, organizzando eventi, come mostre d’arte e di fotografia e concerti. Lo scopo è duplice: introdurre in qualche modo la cultura in ospedale e al contempo stimolare l’interazione tra l’ospedale e il territorio per cancellare il tabù legato alla parola “cancro”. Raffaele ha iniziato chiedendo in biblioteca i nomi degli artisti che esponevano e poi è riuscito a stringere rapporti con circoli culturali e fotografici. “Ma come vengono recepite queste attività extra?”, gli domando. “Benissimo”, risponde. “Non suscitano fastidio per reazione a quella che può essere male interpretata come invasione?”, chiedo ancora. “No, anzi! Le iniziative sono recepite in modo splendido.” Racconta che pazienti che hanno ricevuto cure in altre strutture quando arrivano a Vimercate confessano che non vogliono più andar via (ed è un paradosso!).

Con la realizzazione del nuovo reparto lui e gli altri componenti dell’associazione si sono chiesti “e adesso cosa ci inventiamo?”. La risposta sono state le stanze a colori, ciascuna abbinata a un pittore impressionista particolarmente legato a quel colore: rossa per Gauguin, gialla per Van Gogh, azzurra per Degas… In ogni stanza c’è la biografia del pittore. Sì, gli altri reparti nutrono un po’ d’invidia adesso. Dei quattordici anni nei quali è impegnato in queste iniziative, i primi dieci li ha spesi a far capire le ragioni per cui faceva quello che faceva, ragioni tutt’altro che personali!

14_09061Dal tono accorato che usa nel raccontare risultano evidenti la passione e l’orgoglio con cui organizza gli eventi: parla di opere di artisti locali, realizzate con varie tecniche, di sculture, di fotografie, delle stampe ordinate su internet e arrivate dall’Olanda. “Credo sia stato un ottimo investimento”. Ma come sceglie gli artisti da invitare? Attraverso l’intermediazione di conoscenti oppure direttamente; altre volte funziona il passaparola, da cui nascono iniziative molto belle. Non sa rispondere alla domanda “cosa vorresti fare che ancora non hai fatto?”: ha organizzato tante cose anche fuori dall’ospedale e le urgenze più importanti sono state affrontate, come il supporto psicologico ai pazienti, il percorso di comunicazione, il sostegno economico alle persone meno abbienti, il trasporto dei malati. 14_09070La crisi si sente, è vero, e le aziende colpite incontrano più difficoltà a donare. Ma per fortuna il “5 per 1000” ha fatto molto. Dai 5 mila euro del primo anno sono arrivati ai 22 mila raccolti l’anno scorso. Gli eventi servono per farsi conoscere e farsi conoscere serve per ottenere più donazioni. Un’associazione, per esempio, ha donato il supporto psicologico per un anno intero; un’altra le poltrone e un’altra ancora i binari per appendere i quadri. A questo punto ci mostra le stanze, in ognuna delle quali ci sono casse acustiche con la possibilità di regolare i toni alti e bassi. La qualità del suono non viene trascurata: insieme alla cura di tutti gli altri particolari contribuisce a migliorare l’aspetto del reparto, facendolo assomigliare di più a un ambiente domestico. Le prime due sale hanno per nome “mare” e “terra”. In realtà la seconda si chiamava “prato”, ma il nome generava troppi equivoci con “parto”! Le altre, invece, hanno i colori dell’arcobaleno. Non manca nemmeno la bacheca delle buone notizie, con i ritagli di giornali. Uno racconta di un ospedale americano che ha introdotto opere di artisti: “quando la bellezza fa anche bene”, commenta Raffaele. A ben vedere, nella bacheca di quell’ospedale dovrebbe esserci un articolo che racconta le iniziative del reparto oncologico di Vimercate.
Saul Stucchi
Foto dello Studio Giudicianni & Biffi

In questa occasione la mostra fotografica “Sette anni in Tiber” è dedicata alla memoria di Elda Perego.

Sette giorni in Tiber
Dal 1° giugno al 31 agosto 2014

INFORMAZIONI
Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate
www.aodesiovimercate.it

Associazione Claudio Colombo per l’Oncologia-ONLUS
www.claudiocolomboonlus.it

Studio Fotografico Giudicianni & Biffi
Via Matteotti 22, Mezzago (MB)
Tel. 039.60.22.814
www.giudiciannibiffi.it


Viewing all articles
Browse latest Browse all 10

Latest Images

Trending Articles